• affermare una comunità aperta, accogliente, solidale, che riconosca e valorizzi le diversità, che cresca nell’attenzione ai bisogni materiali e spirituali di ogni essere umano;
  • arricchire le pratiche di contrasto alla povertà, all’isolamento, all’esclusione, rimettendo al centro, con intelligenza e sensibilità, il ruolo del Servizio Sociale Territoriale e la professionalità dei suoi operatori, attraverso il potenziamento, quantitativo e qualitativo delle attività, la sperimentazione di collaborazioni nuove tra amministrazione pubblica e società civile, lo sviluppo del “lavoro di comunità”;
  • affrontare lo stato di malessere, di spaesamento, di solitudine che vivono tanti giovani, le cui passioni vengono intristite da prospettive ed orizzonti nebulosi;
  • garantire ai più piccoli e alle loro famiglie servizi educativi di qualità: il nido a tutti coloro che ne facciano richiesta, ma anche centri di sperimentazione pedagogica per bambini e adulti, nelle diverse forme previste dalla legge. Per implementare, assieme alle scuole e alle realtà associative del territorio, i percorsi formativi, ampliandone l’accesso e migliorando quanto già si sta sperimentando;
  • contribuire a valorizzare le potenzialità del patrimonio storico e paesaggistico di Nonantola, per accrescerne e diffonderne la conoscenza, con la creazione di un sistema integrato che sviluppi l’identità culturale della nostra realtà, con progetti di riqualificazione, di destinazioni e di fruizione delle eccellenze pubbliche e private presenti sul territorio: l’Abbazia e il Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra, la Torre dei Bolognesi e il Museo di Nonantola, la Torre dei Modenesi o Torre dell’orologio, il centro storico d’impianto medioevale, Villa Emma e la vicenda dei ragazzi ebrei salvati, la Partecipanza Agraria e le tante altre significative risorse che, adeguatamente coordinate tra di loro, possono costituire un forte elemento di attrazione turistica, di sviluppo commerciale e, soprattutto, possono dar luogo ad un polo storico-artistico di prim’ordine;
  • pensare politiche ambientali che difendano l’equilibrio ecologico del territorio, salvaguardino le sue fragilità e migliorino la qualità della vita degli uomini, degli animali e delle piante che lo abitano: riaffermare il principio di sostenibilità sul piano ambientale ed energetico, garantire la salubrità dell’acqua e dell’aria, aggiornare il piano della mobilità, potenziare ed efficientare le reti ciclabili e pedonali, operare per l’eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche per garantire l’accessibilità e il diritto alla libertà di movimento, attivare strumenti formativi, monitorare col “bilancio ambientale” le situazioni e i risultati conseguiti;
  • promuovere la creazione di laboratori delle arti, dell’artigianato e dei mestieri e sostenere progetti sperimentali in agricoltura, che determinino maggiori opportunità, in cui i giovani possano misurare i propri talenti e inseguire le proprie aspettative di vita e professionali. E’ inoltre indispensabile recuperare e rilanciare l’obiettivo di un “Osservatorio sul lavoro”, allestendo un tavolo permanente di confronto con gli operatori economici e le rappresentanze sindacali di categoria, per la creazione di un “terminale di centro per l’impiego” del nostro territorio, che indirizzi i percorsi di formazione e le possibilità di accesso al lavoro;
  • praticare modalità di partecipazione al confronto, all’approfondimento, alla ricerca che consentano l’acquisizione dei punti di vista di tutti coloro che vogliano contribuire ad arricchire la capacità politica e progettuale della comunità di Nonantola. Una partecipazione attiva per non dare più deleghe in bianco, per superare il ricorso all’astensione come forma di protesta.
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