Elezioni amministrative – Nonantola 2019
Valori di riferimento e piattaforma programmatica
Il prossimo 26 maggio si voterà per il rinnovo del sindaco e dell’amministrazione comunale di Nonantola.
La giunta uscente, guidata dalla sindaca Federica Nannetti, è stata supportata da una maggioranza in consiglio comunale costituita da PD e SI – Art.1 Mdp (ex Leu).
Esprimiamo un giudizio complessivamente positivo del loro operato, soprattutto caratterizzato, da un lato, dal recupero dei beni storico monumentali gravemente danneggiati dal terremoto, dall’altro dal forte impegno in settori chiave per la tenuta della comunità quali l’assistenza e i servizi sociali, i servizi culturali e la scuola, pur registrando anche aree di criticità sulle quali si intende lavorare per irrobustire la capacità di governo dei processi.
Positiva e qualificante, poi, l’azione condotta nel campo delle politiche dell’accoglienza e dell’integrazione, grazie anche al prezioso contributo di una solida rete di volontariato laico e cattolico.
Il quadro politico preoccupante emerso dalle elezioni nazionali del 4 marzo 2018, e la successiva diffusione di fenomeni e sentimenti populisti, sovranisti e di destra in Europa e in Italia, insieme al ripresentarsi di prospettive economiche negative, ci impongono di accostarci alle prossime elezioni comunali con uno sguardo nuovo, nella consapevolezza che non basteranno i risultati di buon governo per ottenere il consenso degli elettori. La crisi di fiducia dei cittadini nella politica e nei partiti, a partire da quelli di sinistra, in Italia e nel mondo, devono indurci a uscire dal perimetro del passato, con l’intento di aprire al fattivo contributo e coinvolgimento delle tante energie e realtà di impegno civico e volontario di cui Nonantola è ricca.
Seppur in sintesi, sono questi i motivi di fondo che ci spingono a dare vita ad un nuovo campo aperto, progressista e plurale, che veda insieme diversi soggetti: partiti, liste civiche, realtà associative, che si riconoscano e condividano in primo luogo un insieme di principi e valori fondamentali, quali quelli di seguito riportati:
- Lo sviluppo della solidarietà e della coesione sociale, del riconoscimento del valore delle differenze, come argine all’emarginazione, alla povertà, alla solitudine.
- Il rispetto e la valorizzazione dei beni condivisi e di comunità, a partire dalla tutela dell’ambiente e delle risorse non rinnovabili, per favorire stili di vita più sostenibili.
- La promozione del senso civico e dello spirito di collaborazione come premessa per una rinnovata coesione di comunità, fermamente basata sul rispetto delle regole e della legalità da parte di ogni cittadino, senza distinzioni.
- La crescita culturale come condizione di affermazione delle persone, per ridurre le disuguaglianze di mezzi e di opportunità.
- La bellezza come valore da perseguire per una migliore qualità della vita: nell’ambiente, nelle cose che ci circondano, nelle relazioni fra le persone, nella vita di ogni giorno.
- La possibilità di accedere ad un lavoro dignitoso e equamente retribuito che favorisca il più possibile la realizzazione delle attitudini e delle aspirazioni di ciascuno.
A partire dalla profonda condivisione di questi valori e principi, abbiamo individuato le linee guida di un programma di governo di Nonantola per i prossimi anni, che si sostanzieranno anche con i materiali prodotti dalle diverse liste: gli indirizzi programmatici principali da sviluppare e dettagliare attraverso un percorso pubblico partecipato da svolgersi nelle prossime settimane.
Proponiamo che i capitoli qualificanti del programma siano:
1) Ambiente e territorio. Definizione del Piano urbanistico generale (PUG)
Si sostengono politiche ambientali che difendano l’equilibrio ecologico del territorio, salvaguardino le sue fragilità e migliorino la qualità della vita degli uomini, degli animali e delle piante che lo abitano: per riaffermare il principio di sostenibilità sul piano ambientale ed energetico; garantire la salubrità dell’acqua e dell’aria; aggiornare il piano della mobilità; potenziare ed efficientare le reti ciclabili e pedonali; operare per l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche e garantire l’accessibilità e il diritto alla libertà di movimento; attivare strumenti formativi; monitorare col “bilancio ambientale” le situazioni e i risultati conseguiti.
Il PUG rimane lo strumento di regia complessiva e di lungo termine delle politiche di tutela, rigenerazione e programmazione sostenibile del territorio, di aggiornamento della rete dei servizi per la comunità, di miglioramento della mobilità nell’ottica di riduzione dei consumi energetici e dell’inquinamento.
Agricoltura
L’obiettivo di un’agricoltura realmente sostenibile e ben fatta dovrebbe stare a cuore a tutta la comunità ed essere perseguito da tutti secondo i propri ruoli e le proprie capacità. Non si tratta quindi di rincorrere il modello di agricoltura perfetto, adatto a tutte le situazioni, ma di ricercare sul proprio territorio il giusto equilibrio tra la sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Per raggiungere questo obiettivo è di fondamentale importanza riavvicinare chi non opera nel settore agricolo ai produttori, perché possa nascere un dialogo capace di costruire insieme strade nuove e più sostenibili, con la consapevolezza che i piccoli cambiamenti adottati su larga scala possono avere sull’ambiente circostante una valenza molto importante.
Cura e decoro dell’ambiente. Azioni di quotidiana bellezza
La cura e il decoro dell’ambiente in cui si vive ogni giorno concorrono alla qualità della vita dei cittadini; ma la bellezza va ricercata e coltivata anche nelle relazioni tra le persone. Occorre promuovere gesti di consueta e costante collaborazione fra i cittadini: nella manutenzione e nel miglioramento anche estetico delle aree comuni, nel sostegno e nell’aiuto reciproco fra le persone, anche finalizzato al controllo del territorio, nello sviluppo di attività di aggregazione e relazione di vicinato.
Si potrà dare vita ad un programma di “adozioni” mirate di piccoli spazi pubblici (aiuole, rotonde, piccoli parchi pubblici).
Va stimolato il gusto e il piacere del bello anche nella cura delle aree e dei giardini di proprietà; in questa direzione si potranno avviare in via sperimentale progetti circoscritti a poche strade o una zona.
2) Cultura e patrimonio storico. Nonantola, città di turismo culturale di qualità
Valorizzare le potenzialità del patrimonio storico e paesaggistico di Nonantola, per accrescerne e diffonderne la conoscenza, con la creazione di un sistema integrato che sviluppi l’identità culturale della nostra realtà, con progetti di riqualificazione, di destinazioni e di fruizione, delle eccellenze pubbliche e private presenti sul territorio e che, adeguatamente coordinate tra di loro, possano dar luogo ad un polo storico-artistico di prim’ordine.
La valorizzazione e la promozione turistica di Nonantola richiede azioni in diverse direzioni: dal completamento del recupero del centro storico e dei suoi beni alla promozione di eventi che favoriscano la crescita della notorietà e dell’immagine di Nonantola; dagli interventi al miglioramento del decoro urbano alla qualificazione della capacità ricettiva e della rete commerciale; dall’incentivazione del recupero e della cura del patrimonio edilizio privato alla ridefinizione dell’accesso e della viabilità intorno al centro storico.
La creazione di una struttura di coordinamento delle attività ricettive e di fruizione del patrimonio storico-artistico-monumentale si appalesa indispensabile.
Le opportunità culturali come leva di affermazione dei cittadini
Nonantola vanta una consolidata rete di servizi e opportunità culturali; nei prossimi anni, la realizzazione del nuovo Polo culturale comunale offrirà l’occasione per procedere all’aggiornamento dell’offerta di servizi e politiche culturali e formative. L’esperienza dell’ampio mondo dell’associazionismo nonantolano sta evidenziando, da vari anni, la necessità di un coordinamento tra le attività delle istituzioni e quelle dei gruppi di cittadini che lavorano in campo culturale e sociale, favorendo sempre più il sostegno a progetti trasversali alle diverse espressioni della nostra comunità.
3) Scuola e servizi educativi
La scuola e la società devono “respirare” insieme.
La scuola è la prima cellula sociale dopo la famiglia, il primo momento di incontro e socializzazione, il primo luogo di accoglienza e di costruzione di relazioni tra studenti e famiglie. Scuola ed amministrazione non possono camminare se non insieme, nella realizzazione di iniziative di carattere, culturale, sociale, ambientale; nella costruzione di percorsi individuali di accoglienza e integrazione; in un dialogo sempre aperto, vigilie e propositivo su tutto ciò che il momento storico attuale porta alla luce.
L’impegno per la scuola deve coinvolgere tutta le diverse competenze dei servizi comunali e tutta la ricchezza del patrimonio ambientale, storico e associativo che tanti anni di lavoro hanno saputo costruire nel nostro territorio.
Un ruolo della scuola come comunità educante, come punto di riferimento, come luogo di incontro tra generazioni e culture facilitando la costruzione del senso di appartenenza alla comunità.
4) Con gli occhi dei più giovani
Una comunità deve prendersi cura del futuro dei più giovani e favorire percorsi che possano sviluppare un loro pieno protagonismo; così, anche le politiche e le azioni di governo locale dovranno saper interloquire con le domande, le esigenze, le inquietudini delle giovani generazioni, per comprendere e andare incontro ai loro bisogni: di aggregazione, divertimento e socializzazione; di crescita culturale e affermazione sociale, di accesso alla pratica sportiva e a stili di vita sani, di opportunità formative e di strumenti conoscitivi che agevolino l’accesso al lavoro.
5) Nonantola comunità aperta, inclusiva, solidale
La storia di Nonantola è ricca di importanti testimonianze di solidarietà, accoglienza, condivisione. Questi tratti dovranno continuare ad essere i caratteri distintivi della nostra comunità, con politiche sociali e di assistenza capaci di prevenire ogni forma di emarginazione (economica, sociale, culturale), di favorire la fuoriuscita da condizioni di povertà, di rendere possibile la piena integrazione di ogni individuo. A ciò dovranno concorrere in sinergia le politiche e le azioni delle istituzioni e il prezioso contributo delle numerose realtà di volontariato sociale, laico e cattolico, ben presenti sul territorio.
Servizi sociali e “lavoro di comunità”
Siamo ad un cambio di paradigma: non si può più pensare nè gestire i servizi sociali con un approccio di tipo assistenziale. Di fronte alle povertà e alle vulnerabilità sempre crescenti è necessario avviare un cambiamento profondo nella cultura e nelle pratiche dei servizi sociali territoriali che vada con convinzione verso una rinnovata idea di “lavoro di comunità”. Dove con ciò non intendiamo la delega a una generica comunità, quanto piuttosto il più alto coinvolgimento delle risorse, delle competenze, delle alleanze che già esistono in un territorio.
Per questo crediamo indispensabile:
- individuare un luogo permanente, un “tavolo di concertazione”, promosso e guidato dai servizi sociali e culturali comunali, di ricerca, formazione, di azione e di verifica, in cui si ritrovino gli attori per scambiare informazioni e conoscenza, pensare, concretizzare e seguire assieme i progetti collettivi e di sostegno alle persone e alle famiglie;
- avviare, in questo luogo, uno sforzo di lavoro trasversale e straordinario che affronti i temi che ci sembrano più urgenti e difficili: l’accesso alla casa, il lavoro, il rafforzamento di progetti di mutuo sostegno e vicinato di sostegno tra e per le famiglie e i singoli;
- evitare che la scarsità di risorse porti i servizi sociali a un approccio tecnocratico e solo di tipo assistenziale, ma considerare piuttosto che ogni intervento sociale sia volto a trasformare gli “utenti” passivi di prestazioni esterne in soggetti capaci di esprimere proprie energie latenti, di riprendere iniziativa, di trovare sempre possibili spazi di autonomia;
- avviare un percorso di formazione congiunto per operatori dei servizi sociali e culturali, operatori delle associazioni, e persone interessate per costruire un metodo condiviso, avviare il lavoro di comunità, sburocratizzare gli interventi e le prese in carico, superando l’eccessiva settorializzazione e riduzione delle persone in categorie (povertà, dipendenza, migranti, adolescenza, ecc).
Immigrazione e crisi dei rifugiati.
La cosiddetta “crisi dei rifugiati” non è certo la partita più complessa che l’Italia si trovi a gestire in questi anni. Eppure, è la questione che più di ogni altra rischia di assestare i colpi più pesanti alla fragile tenuta sociale dei nostri territori.
La politica non può pensare di risolvere questo problema appaltando all’esterno, attraverso cooperative sociali e di servizio, la gestione e il governo di dinamiche e di problematiche che devono interessare la comunità tutta.
In particolare, pensiamo:
- che la pubblica amministrazione debba mantenere con fermezza un ruolo di regia politica nei processi di integrazione degli immigrati e dei richiedenti asilo considerando a questo scopo il territorio e la comunità come le risorse più preziose;
- che sia fondamentale promuovere occasioni di formazione e informazione sui paesi e sulle culture di provenienza degli immigrati. A partire da: percorsi con i bambini delle scuole di Nonantola, corsi di formazione per i loro insegnanti; incontri di interesse pubblico per i cittadini;
- che sia importante non separare la partita dell’accoglienza a richiedenti asilo (cosiddetti migranti forzati) da quella più generale dell’immigrazione (cosiddetti migranti economici) e quest’ultima dai nodi sociali e culturali che riguardano tutti;
- che “integrazione” delle persone significhi anche “integrazione” dei servizi, dei settori dell’amministrazione e dei pezzi di società. È fondamentale che, soprattutto di fronte ad alcune situazioni complesse, scuola, servizi sociali, edilizia residenziale pubblica, ecc. lavorino insieme e non per compartimenti stagni e che, a parte alcune specificità, i problemi dei cittadini stranieri siano affrontati dai servizi “ordinari” e non da interventi e progetti specifici;
- che lo sforzo di immaginare politiche per l’integrazione degli immigrati regolari andrà fatto anche per quelle persone che, alla fine del lungo ed estenuante iter della richiesta asilo, si vedranno rifiutare la domanda di protezione internazionale;
- che se il problema della convivenza tra diversi è una delle sfide più delicate che anche Nonantola si troverà a vivere nei prossimi anni, sia importante rinforzare la gestione in proprio di un Centro intercultura comunale che si occupi dei tanti aspetti del tema dell’integrazione.
Su questa piattaforma programmatica, lungo queste direttrici, per riempirle di contenuti attuativi concreti, apriremo subito un articolato confronto pubblico con i cittadini, con le associazioni di categoria, con il ricco tessuto associativo e del volontariato presente a Nonantola; ciò con l’intento di stimolare e raccogliere quanti più contributi programmatici possibili, purché coerenti con i principi e i valori che ci ispirano.
Su questa piattaforma programmatica si costituisce la coalizione di centrosinistra, che indica quale proprio candidato Sindaco Federica Nannetti. Siamo convinti, infatti, che la sua riconferma potrà costituire un contributo e una spinta determinante verso il raggiungimento degli obbiettivi che ci proponiamo. I suoi primi cinque anni nel ruolo di sindaco sono stati positivi, per l’impegno e la competenza dimostrati, per la capacità di ascolto e relazione con i cittadini che tutti le riconoscono. L’esperienza che ha maturato in questi anni costituirà, quindi, un prezioso valore aggiunto in termini di conoscenza maturata di Nonantola e dei nonantolani, oltre che del complesso funzionamento della macchina amministrativa e delle norme che la regolano.
La coalizione si impegna inoltre ad individuare attorno a Federica la migliore squadra di governo per la prossima legislatura. Si ribadisce, cioè, l’intenzione di andare oltre alla designazione del solo candidato sindaco, ritenendo più convincente e trasparente proporre già prima del voto la composizione di una squadra coesa e solidale, che nel suo insieme possa esprimere competenze, esperienze e autorevolezza, e che possa meglio rappresentare un cambio di passo e dare ulteriori garanzie di buon governo. Non quindi una giunta composta dopo il voto sulla base dei risultati ottenuti dalle liste, ma una squadra di qualificate personalità che si presenta già prima del voto. Ciò con l’obiettivo di affrontare con ulteriore efficacia le questioni del governo della città, con particolare attenzione alle politiche sociali e dell’inclusione, ai temi dell’ambiente e della mobilità, allo sviluppo delle attività culturali e della valorizzazione del patrimonio storico, alla gestione dei lavori pubblici e delle scelte sul piano urbanistico.
Si propone inoltre che venga istituita, dopo il voto, un’assemblea di rappresentanti delle liste che concorrono alla coalizione, che si formerà sulla base delle percentuali ottenute da ogni lista, che permanentemente, per tutta la durata della legislatura, discuterà dei problemi da affrontare, approfondirà i nodi che si presenteranno, verificherà la conformità delle deliberazioni della rappresentanza consiliare della coalizione con il programma concordato, svolgendo attività consultiva e di supporto.
La coalizione è aperta, disponibile a confrontarsi e, eventualmente, ad allargarsi ad altri soggetti e liste che ne condividano i valori di riferimento e le linee guida programmatiche fondamentali.
Una mano per Nonantola – Partito Democratico – Rete Civica Vassallo
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Bel “pezzo”!
Argomentazioni stimolanti per riflessioni ulteriori, anche relative alla scuola pubblica da aiutare ad evolversi e/o a cambiare ma da sostenere SEMPRE.
Continuo a pensare che Elena Piffero avrebbe dovuto meglio considerare il suo ruolo pubblico e di conseguenza gestire diversamente la pubblicazione delle sue pur legittime scelte personali