Al momento stai visualizzando Perchè dovrebbe cambiare qualcosa?

Perchè dovrebbe cambiare qualcosa?

Ci scrive un cittadino di Nonantola per dire che ha letto attentamente “Per un cambio di passo”, il “volantone” che sta arrivando nelle case dei nonantolani e, in sostanza, per chiedere ragione della scelta di candidarci in coalizione. Se volete veramente cambiare passo, questa in sostanza la sua domanda, perché non vi siete presentati autonomamente? Perché le cose che non hanno funzionato prima, con voi dovrebbero prendere una piega diversa? La risposta di Elena Piffero, una delle nostre candidate, ci consente di rispondere ai tanti che, esplicitamente o tra le righe, ci hanno fatto la stessa domanda.

 

Buongiorno e grazie del messaggio.

Una bella domanda, la sua, legittima e che punta alla sostanza. Proverò a dare la mia personale risposta, che rispecchia il percorso politico che abbiamo intrapreso come individui prima e come lista civica poi.

Per quasi tutti noi questa è la prima esperienza politica: non abbiamo un passato di persone che si sono riempite la bocca di belle parole, ma l’esperienza sul campo di chi per quei valori lotta nel quotidiano, per professione o per passione, nel lavoro, nel volontariato e nel tempo libero. Certi temi ci stanno a cuore perché li viviamo: rivendicare il diritto alla mobilità sostenibile ha un altro significato quando chi se ne fa portavoce non possiede auto per scelta etica e ambientale; lo sforzo di promuovere un’altra agricoltura, che cerchi un buon compromesso tra le esigenze della biodiversità e quelle di chi del lavoro agricolo ci campa, ha un peso diverso se viene da parte di chi lavora nel consorzio fitosanitario e conosce bene i problemi che assillano i territori e gli agricoltori; affrontare le difficoltà e le opportunità dell’integrazione sociale quando di mestiere le si affronta tutti i giorni significa avere una comprensione del problema in tutta la sua complessità. I nostri profili sono in via di pubblicazione online, il programma dettagliato di quasi 40 pagine che è sul sito parla per noi, la invito a leggerli se ancora non lo avesse fatto (https://unamanopernonantola.it/programma/). Nella lista ci giochiamo la faccia ma anche tante competenze, e questo dovrebbe deporre a favore della nostra affidabilità. Abbiamo accettato una sfida nuova perché vorremmo un’accelerazione, un cambio di passo appunto, nell’amministrazione di questa città.

Abbiamo considerato anche noi l’idea di correre da soli, ma crediamo nell’importanza di non arrenderci alla frantumazione, e con tenacia e non senza difficoltà abbiamo cercato la coalizione (che avremmo voluto anche più ampia). A un patto: che si definisse la squadra di governo prima delle elezioni. Non siamo qui perché vogliamo poltrone (che sono poi seggiole male imbottite!), ma per individuare insieme, ora, come parte di una coalizione, una squadra condivisa di futuri assessori competenti, decisi, qualificati e pronti ad assumersi la responsabilità che il ruolo richiede, e non follower politici da “sistemare”. Per fare un esempio che mi sta particolarmente a cuore, non è ammissibile che chi lavora alla viabilità non abbia mai fatto più di 100 metri a piedi e non sia mai stato in bici da quando era alle medie: una persona di questo tipo non avrebbe idea di cosa si intende per vivibilità degli spazi urbani, o quanto siano limitanti le barriere architettoniche.

È questo che una vera lista civica può e deve fare. Questo costituisce la base della piattaforma programmatica di coalizione (come si può leggere al link che le ho indicato sopra). E questo è il compito che ci siamo dati: con tenacia e determinazione, porre delle buone, solide premesse perché le cose possano cambiare davvero. A prescindere da quanti voti ciascuna formazione riceverà.

Poi chiaramente, ogni voto che riceveremo rafforzerà la nostra posizione nel Consiglio comunale, permettendoci di spingere con maggiore incisività sulle delibere.

Un’ultima riflessione sulla mancanza di interesse politico ad affrontare temi importanti. Sto curando per “Fiab” Modena e “Legambiente” Nonantola (di cui faccio parte) il blog https://modenanonantolaciclabile.home.blog/, blog che è stato aperto insieme anche a “Legambiente” Modena per tenere la cittadinanza al corrente di come procedono le negoziazioni e i lavori sul progetto della pista ciclabile. Il progetto esiste, nel “Piano regionale integrato per i trasporti”, da 12 anni. Esiste, ma è rimasto lettera morta. Per 12 anni non se n’è fatto nulla, nulla e nessuno si è mosso. Perché? Perché non c’era interesse politico. E perché non c’era interesse politico? Perché la società civile dormiva, latitava, rimaneva inattiva. La settimana prossima avremo, se tutto va bene, l’incontro tecnico con le due amministrazioni coinvolte (Modena e Nonantola) e i tecnici della provincia per avviare lo studio di fattibilità: per arrivarci c’è voluta l’azione prolungata di un manipolo di persone determinate che si sono sobbarcate mesi di incontri, telefonate, sopralluoghi, e l’organizzazione di iniziative (una su tutte, la biciclettata Nonantola-Modena a settembre 2018). Il processo è ripartito perché la società civile si è mobilitata per sollecitare e sostenere le amministrazioni su un tema che come associazioni riteniamo importante.

Chiaramente, non tutti nella “Fiab” o in “Legambiente” sono parte della nostra lista, non è questo il punto, ma questo esempio mi serve per dire due cose. La prima, che i temi (anche quelli che teoricamente sono in agenda da anni) spesso vengono affrontati solo se c’è chi spinge, insiste, rompe le scatole: e a noi, a cui i temi in programma stanno molto a cuore perché li viviamo tutti i giorni, su questo ruolo di “rompiscatole costruttivi” stiamo concentrando le nostre energie.

L’altra cosa è che per noi questa è una sfida e ce la metteremo tutta, ma anche se non arriveremo ad amministrare, i “rompiscatole costruttivi” continueremo a farli: dalle nostre associazioni, dai nostri luoghi di lavoro, da membri della cittadinanza attiva, come abbiamo fatto finora. La politica per noi è una possibilità di incidere di più, e forse meglio, e di portare avanti una visione solida, positiva e ben strutturata della Nonantola che vorremmo, che è quella che emerge dal programma dettagliato.

Se ci credete anche voi, e volete darci fiducia, tutti insieme daremo Una mano per Nonantola.

Spero di averle chiarito un po’ la nostra posizione: non esiti a scriverci ancora per avere maggiori dettagli o se ha suggerimenti da darci.

Cordiali saluti, intanto,

Elena Piffero

Lascia un commento