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Di nuovo a Nonantola

Dobbiamo alla Fondazione Villa Emma il legame speciale che unisce Bruno Segre a Nonantola. Bruno è natoa Lucerna nel 1930 e ha vissuto direttamente la persecuzione antiebraica in Italia. Nel dopoguerra è stato collaboratore di Adriano Olivetti per il Movimento di Comunità. Attivo nel dialogo interreligioso, per alcuni anni ha diretto la rivista di vita e cultura ebraica “Kashet”. Bruno Segre è uno dei più persuasi e appassionati rappresentanti della minoranza critica interna all’ebraismo italiano che, da una posizione sionista, laica e socialista, contesta la progressiva deriva nazionalista del sionismo israeliano.

Bruno Segre rientra perfettamente nella categoria, definita da Alex Langer, dei “saltatori di muri”: grande studioso e conoscitore della propria cultura, Bruno non ha mai rinnegato la propria appartenenza, ma ha saputo e voluto disertare il fronte etnico interno, rendendosi capace di dialogare con “l’altro”, sia con le diverse correnti dell’ebraismo internazionale che con gli esponenti della cultura e della politica palestinese. Anche per queste sue capacità per anni tanti è stato uno dei principali animatori di Wahat al-Salam – Neve Shalom (Oasi di pace), un villaggio cooperativo di ebrei e arabi palestinesi (musulmani e cristiani) situato tra Gerusalemme e Tel Aviv.

Bruno torna a Nonantola (sabato 30 marzo, ore 21, alla Clessidra) nell’ambito delle iniziative organizzate dalla Fondazione Villa Emma per la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso internazionale “Davanti a Villa Emma”. Consigliamo caldamente di venire a conoscerlo e a sentirlo raccontare le ragioni del suo legame con Nonantola.

QUI una sua lunga intervista, di ampissimo respiro, sull’ebraismo e sul presente di Israele. Di seguito il programma della Fondazione.

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