Classe 1981, ho passato l’adolescenza tra scoutismo, animazione di strada, teatro amatoriale e campagne per una globalizzazione dei diritti e non solo dell’economia. Mi sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche a Forlì con una tesi su società civile e prospettive di democratizzazione in Egitto e Giordania; ho conseguito un dottorato di ricerca in Politiche per lo Sviluppo Sostenibile sempre all’Università di Bologna, con un soggiorno di ricerca sul campo di quasi due anni negli slums del Cairo. La tesi, sulla partecipazione dal basso nei progetti di riqualificazione urbana, è stata pubblicata da Odoya nel 2009. Dopo il Cairo ho vissuto due anni a Haifa, in Israele, insegnando italiano, e poi sette anni in Inghilterra, dove mi sono dedicata alla ricerca di pratiche di sostenibilità nella vita quotidiana. Tornata a Nonantola due anni fa con mio marito e i nostri tre figli, ho proseguito qui l’impegno sociale e ambientale tra Legambiente, Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e con la rete Famiglie Rifiuti Zero.

Una mano per Nonantola rappresenta la mia prima esperienza in campo politico. Mi sono messa in gioco perché le sfide sociali e ambientali che abbiamo davanti, a livello planetario ma anche come comunità locale, sono troppo urgenti per restare a guardare e necessitano di risposte articolate e radicate nel territorio. Nella lista civica porto la mia esperienza nella pianificazione urbanistica partecipativa e lo sforzo di salvaguardia ambientale. Credo che per star bene una comunità deve puntare sul benessere di tutti, economico ma non solo, sulla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, sulla vivibilità del nucleo urbano e delle aree circostanti, sulla ricostruzione di un senso di solidarietà e del bene comune. Gli anni all’estero mi hanno fatto sentire tante volte “migrante”. Mi hanno anche aperto gli occhi su altri modi di vedere i problemi e trovare soluzioni: buone pratiche concrete che spero potranno essere adattate al nostro territorio.